Ed eccomi qui con il primo articolo della Rubrica "
IL MIO FOOD", come ricordate qualche mese fa sono stata a Milano per una grande occasione. Al mio ritorno ho scritto questa Recensione su richiesta per essere pubblicata sul Cavolo Verde. Mi sono divertita a scriverla ed ho avuto anche grandi soddisfazioni..Non mi dilungo nelle spiegazioni perchè c'è parecchio da leggere..Vi ricordo che le foto si possono vedere ingrandite cliccandoci sopra inoltre cliccando su alcune parole ne potete vedere altre!
P.S.Invio la pubblicazione programmata, spero che non ci siano problemi visti i cambiamenti di blogger..
Ristorante “IL CLANDESTINO” di Moreno Cedroni
In un contesto moderno e fiabesco nello stesso tempo dell’Hotel Maison Moschino proprio nel centro di Milano si trova il ristorante “Il Clandestino” di Moreno Cedroni, ed è qui che mi sono ritrovata a cenare Venerdì 6 maggio 2011 in occasione di una cooking session tra foodblogger. La sala da pranzo è molto piccola, dall’arredamento chiaro nei toni del bianco ed avorio. Alcune sedie sono vestite con una sorta di abito da sera e sullo schienale dei Bolerini bianchi o azzurri quasi a sembrare di proprietà della persona seduta. In una parete di specchi abiti nero/azzurri dalla gonna pomposa e quasi imbottita a fare da schienale. Due grandi quadri sulle pareti fatti con un collage di bottoni madreperlati a formare un cuore, simbolo ripetuto spesso nell’hotel e nelle camere. Molto particolare in sé l’insieme che non so se descrivere strano, accogliente o staccato, ma piacevole nel complesso e particolare come dal canto tipico di Moschino. Le Tavole coperte con tovaglie bianche, piccole ceramiche sempre bianche porta pane e ciotoline per l’olio, piatti grandi quadrati belli ed eleganti. A contenere le bottiglie d’acqua delle borse nere da sera con tanto di manico, la posateria composta di soli 3 elementi con manici molto lunghi. Il Menù proposto dallo Chef Antonio Bufi braccio destro di Moreno Cedroni era “Figlio dei Fiori” dove ogni piatto portava il nome di un fiore e composto esclusivamente da pesce magistralmente abbinato a spezie, aromi e consistenze diverse.
Lavanda: dedicato a Portonovo, mojto e “noccioline” consisteva in una sorta di burro di noccioline da raccogliere con il dito indice che dopo essere stato ripulito in bocca andava seguito da un sorso di mojto. Questo mi ha lasciata un po’ perplessa e lì per lì mi sembrava anche strano ma poi visto che la sala intera procedeva in questo modo mi sono lanciata rendendomi conto che era una cosa particolarmente simpatica e forse studiata appositamente per mettere a proprio agio e così infatti è stato. (Questa pietanza purtroppo è priva di foto)
Viola: ricciola (cruda), zuppa di porri e basilico, un insieme di sapori delicati dove nessuno prevaricava sugli altri, piacevole al palato ed allo spirito.
Orchidea: rombo, cuore di palma, cavolfiore e alga kombu un piatto piacevolmente composto dal punto di vista estetico e dove sembrava ci fosse un ordine di consumazione precedentemente studiato. Ogni boccone infatti comprendeva tutti gli elementi insieme rendendo piacevole la gustazione.
Anice Stellato: capesante, pinoli, croccante e…..forse il mio piatto preferito tra i salati, di una delicatezza incredibile, le capesante morbidissime avvolte da una schiuma all'Anice Stellato saporita ed impalpabile al palato contrastate dal dolce del croccante. Anche qui sapori mai prevaricanti tra loro a rendere l’insieme quasi poetico.
Camomilla: spinosini, seppia e carota, bello il colore, simpatica la presentazione nel bicchiere servito incartato. Gli Spinosini sono degli spaghettini all’uovo buonissimi che ben si accostavano al sugo di carote e seppie. Il fatto che fossero sotto costringevano ad andare a pescare con la forchetta portandosi dietro poi il condimento.
Rosa Bianca: il baccalà che salo io, topinambur e cardamomo, finocchio e grani di senape, tra tutti i salati forse è quello che ho preferito meno, nel complesso comunque delizioso ed anche qui sapori delicati ben calibrati con un contrasto croccantino dei semi di senape ed il salato della cremina di contorno.
Funny: gelato alla viola, mousse di lampone, ribes e streusel alle spezie, sarà per il mio debole verso le preparazioni dolci ma qui avrei fatto tranquillamente il bis. Lì per lì il gelato alla viola mi incuriosiva molto, pensavo fosse un sapore troppo forte ed invece al primo assaggio mi sono ricreduta..l’ho adorato subito e l’abbinamento con il lampone ed il croccante dello streusel ha completato l’opera. Decisamente da standing ovation!
Un’unica cosa mi ha lasciata un po’ titubante nel servizio, ma questo può essere un mio pensiero personale e da persona amante del buon mangiare e bere ma non esperta, e cioè il fatto che le posate fossero state le stesse per tutta la durata della cena (dessert a parte ovviamente) cosa che un pochino mi infastidisce ed il fatto che in alcuni casi il servizio non venisse svolto da dietro la schiena ma dalla parte opposta del tavolo. Lascio questo commento agli esperti di Galateo, ma trattandosi di locale stellato mi sembrava un po’ strano.
Nel complesso posso dire che è stata una cena deliziosa da ripetere alla prima occasione, complimenti allo chef Antonio Bufi anche per la simpatia e cortesia, la sua presentazione all’inizio ha reso ancora più piacevole la serata, per poi concluderla con l’uscita finale! Applauso meritato!
Ristorante IL CLANDESTINO
Viale Monte Grappa 12 MILANO
Tel n. 02-29009858
Fax n. 02- 63793865
---------------------------------------------------------
Le immagini e i testi pubblicati in questo sito sono di proprietà esclusiva di MorenaR. autrice del blog Menta e Cioccolato e sono protetti dalla legge sul diritto d’autore n. 633/1941 e successive modifiche.
NON autorizzo la pubblicazione dei testi, delle ricette e delle foto in alcun spazio della rete che siano forum o altro senza preventiva richiesta.
Copyright© all rights reserved.
------------------------------------------------------------